venerdì 21 dicembre 2012

Pittopoesia: “DONNA AFRICANA” con tre omaggi poetici

Tre meravigliose poesie, di Valeria Catania, di Angela Ragusa e di Gian Contardo Colombari, traducuno, ognuna con peculiare e diversa sensibilità, questa mia creazione pittorica intitolata "Donna africana".

Abitacoli ampliano fluire/
Beltà ricama trasparenze d'Argani/
disvela clessida tratteggiando battigia/
Insaziabile rifrazione spezza temporalità proiettando/sinuoso/ bianco seno/
Profumi--------/---/
VALERIA CATANIA

Spinge il fuoco lo sguardo severo
donna africana fra tutte le donne
madre antica, conserva le tracce
di ciò che furono gli esseri umani.
Su lei mille soprusi,atavici tabù,
schiava nel corpo soggiace
al maschio che nascosta la vuole
dietro a quel velo prigione
o evirata del suo naturale piacere.
D'ebano la pelle come legno di fuoco,
statuaria immagine si impone
a quel mondo,che distratto e confuso,
dimentica quanto nel suo seno
è incarnato il seme-germoglio
di ogni figlio diletto,frutto
d’amore, a perpetuare la specie.
ANGELA RAGUSA

Origine del genere umano,
culla della specie,
ventre di una Civiltà
non ancora scissasi
in tante piccole,
parziali civiltà.
Figlia di vita dura,
d’oppressione e fame,
madre di una cultura
che non conobbe
calami e stili
ma che proprio per questo,
priva di superbia intellettuale,
affonda più di altre le radici
nel profondo, ancestrale archetipo.
Sensualità che sfida e batte il pregiudizio,
fatta di ombre che a buio non conducono
ma ad abissi di spirituale piacere
in cui solo il saggio rispettoso
può immergersi.
Sguardo volitivo, deciso,
di chi da secoli sa fondere
dolore e amore, vita e morte,
di chi contiene in sé
e trasmette agli altri
l’imperativo categorico
di sperare e di lottare
per un mondo migliore,
per un mondo più giusto.
GIAN CONTARDO COLOMBARI